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Uscita a Indemini
17 Giugno, 2012
Evento Navigazione

17 giugno 2012: uscita Indemini – Neggia
Se all’inizio della settimana eravamo titubanti e dubbiosi sul tempo che avremmo avuto domenica, giorno della nostra uscita, ebbene San Pietro ci ha stupiti, regalandoci un fine settimana splendido. Una giornata favolosa.Come da programma ci trovammo puntuali al punto di partenza e ci dirigemmo tutti tranquilli verso la meta. Il tragitto Cadenazzo-Vira è tutto pianeggiante e in buona parte costeggia il lago Maggiore. Vi è poi la salita verso Neggia, lunga 12 km. Il percorso è ripido, tortuoso, ombreggiato da castagni prima e faggi dopo. Diciamo pure che una giacchettina per la salita non era di troppo, in quanto all’ombra la temperatura dell’aria era abbastanza fresca. Arrivammo al passo di Neggia, dove sostammo brevemente prima di scendere ancora quattro chilometri per arrivare a Indemini. Lì ci incontrammo poi con i nostri soci del Malcantone. Per loro, uscendo dal valico di Fornasette e salendo da Maccagno, il tragitto risultava più corto, altrettanto bello e più panoramico rispetto a quello che avevamo seguito noi, salendo dalla valle di Vira. All’entrata del paese di Indemini c’era la musica del Gambarogno a riceverci. Un’accoglienza inaspettata e per questo particolarmente gradita.Nel ristorante Indeminese era già tutto pronto per servirci l’aperitivo. Chi volle ebbe anche abbastanza tempo per compiere un breve giro nel paese di Indemini.Sicuramente parecchi di noi non c’erano mai stati. Un bel paesino tipico, in stile ticinese, che al momento conta quarantatre abitanti, dei quali solo trentadue vi abitano tutto l’anno. Era quasi mezzogiorno, quando ci avviammo nuovamente verso Neggia per il pranzo. Al nostro arrivo notammo i tavoli riservati a noi sotto il sole cocente e senza alcun ombrellone a disposizione, salvo uno che aveva portato un nostro socio. I nostri trattoristi non esitarono molto e spostarono i tavoli sotto due bellissimi platani che ci tennero tutti all’ombra. Un’operazione che i gerenti del ristorante non gradirono più di quel tanto, poiché erano dei tavoli molto pesanti e ci volevano quattro persone per spostarli. Ci pensò poi il nostro Presidente a tranquillizzare il personale di sevizio, garantendo loro che prima di partire avremmo rimesso tutto a posto come prima. E così fu. Ci venne poi servita una polenta squisita, accompagnata da una spezzatino cucinato al modo della nonna proprio dal gerente stesso (Giovanni Treichler)Un doveroso ringraziamento va a tutto lo staff del ristorante e ci scusiamo per il piccolo scompiglio iniziale. Non so come mai, ma questa volta dimenticammo la nostra solita cantata. Probabilmente si desiderava di più ammirare il panorama e curiosare dalle parti dell’alpe, dove c’era anche la possibilità di comperare diversi prodotti caseari a buon prezzo. Mi sono dilungato abbastanza, quindi ora chiudo, ringraziando tutti quanti e ricordandovi che la nostra prossima trasferta ci porterà all’alpe di Crestumo, che raggiungeremo salendo da Lavorgo.